"LAND OH!" (Cristoforo Morrison alla scoperta dell'America) - Commedia di Andrea Jeva - I diritti d'autore di "Land Ho!" sono protetti e tutelati dalla Soc. S.I.A.E. (Societa' Italiana degli Autori ed Editori). Le rappresentazioni e pubblicazioni sono soggette a royalty. Ogni richiesta relativa ai diritti d'autore, dovra' essere indirizzata a: S.I.A.E. / Sezione D.O.R. / Viale della Letteratura, 30 / 00144 Roma - Italy - L'autore richiede di essere informato per ogni produzione del presente lavoro - L'autore puo' essere contattato attraverso la S.I.A.E., o direttamente con e-mail (infogatto@andrea-jeva.it N.B. togliere il nome dell'animale dall'indirizzo) (Versione: 2) Personaggi: CRISTOFORO COLOMBO. Ha un piccolo elemento di costume, per esempio un cappello, che individuerà il XV secolo. JIM MORRISON. Ha abiti contemporanei. POETA. Del XV secolo. MAGA. Del XV secolo. GIOVANE. Del XV secolo. AVVENTORI. Del XV secolo. OSTE. Del XV secolo. INTERVISTATRICE. E' una regista cinematografica. Ha abiti contemporanei. VANNI. E' un operatore alla macchina. Ha abiti contemporanei. ROBERT ALAN KRIEGER. Lo chiamano Robbie. E' il chitarrista dei Doors. Ha abiti contemporanei. JOHN DENSMORE. Batterista dei Doors. Ha abiti contemporanei. RAY MANZAREK. Tastierista dei Doors. Ha abiti contemporanei. GLORIA. Ragazza di Robbie. Ha abiti contemporanei. JUDY. Ragazza di John. Ha abiti contemporanei. DIANE. Ragazza di Ray. Ha abiti contemporanei. VECCHIO. Abbigliamento scuro. Misteriosissimo. Del XV secolo. VANITA'. Fantasma di Morrison. Ha una calzamaglia rosa e un berretto molto calzato. Piedi nudi. E' una donna. SUCCESSO. Fantasma di Morrison. Ha una calzamaglia rossa e un berretto molto calzato. Piedi nudi. E' un uomo. TRASGRESSIONE. Fantasma di Morrison. Ha una calzamaglia viola e un berretto molto calzato. Piedi nudi. E' una donna. MONSIGNORE. Del XV secolo. Occhialini tondi da intellettuale. Copernicano. ASTRONOMO. Del XV secolo. Abbigliamento disordinato e consunto. Fortemente nevrotico. Aristotelico. Ha con se: carte geografiche; sestanti; strumenti vari di rilevamento. FRATI FRANCESCANI. Del XV secolo. UN PRETE. Del XV SECOLO. Una STREGA. Del XV secolo. UFFICIALE. Di Colombo. Del XV secolo. MARINAI. Del XV secolo. UOMINI. Del XV secolo. DONNE. Del XV secolo. TRE GUARDIE. Della dogana. Hanno abiti contemporanei. (Ci saranno tre spazi per l'azione: lo SPAZIO XV SECOLO, che sarà posto su di un palcoscenico in vicinanza del pubblico; lo SPAZIO IMMAGINARIO, che sarà un'area limitata del suddetto palcoscenico; lo SPAZIO CONTEMPORANEO, che sarà posto alle spalle del medesimo palcoscenico e sarà, rispetto a questo, sopraelevato. - Nello SPAZIO XV SECOLO si svolgerà simbolicamente il primo viaggio di Colombo verso le Indie occidentali. - Nello SPAZIO IMMAGINARIO si svolgerà un confronto fra Morrison e Colombo, con l'accostamento dei due personaggi. Da questo spazio, i due personaggi contamineranno, a seconda delle necessità, gli altri due spazi. - Nello SPAZIO CONTEMPORANEO si svolgerà una sorta di servizio filmato sui Doors, dopo la morte di Morrison, con i tre componenti sopravvissuti e le rispettive ragazze. Siamo nel 1978 circa, quando i Doors, dopo aver tentato alcuni album senza Morrison, si avviano alla decisione di sciogliere il gruppo. La scenografia dei tre spazi non deve essere realistica. Le situazioni saranno individuate dagli oggetti e dall'attrezzeria necessari all'azione. I costumi saranno neutri e si preciseranno in piccoli particolari nei personaggi chiave. Il tutto dovrà essere contenuto in un ideale viaggio nella memoria. Con le luci di sala ancora accese, un attore si avvicinerà ad un microfono nello SPAZIO CONTEMPORANEO e, dopo aver chiesto il silenzio del pubblico a gesti, leggerà i seguenti versi: HO RIMPIANTO// HO RIMPIANTO/ PER I MOMENTI CHE NON VERRANNO/ PERCHE' CANCELLERANNO LE UNICHE TRACCE/ DI QUELL'ALTRO ME/ CHE IO AMO//. Ci sarà un colpo secco di rullante registrato, le luci di sala si spegneranno di colpo e al buio si sentirà un brano dei Doors "N.B. POTREBBE ESSERE: - ROAD HOUSE BLUES - DA MORRISON HOTEL" con il mare in sottofondo. Dopo poco una voce registrata dirà: "VENITE AMICI/ CHE NON E' TARDI PER SCOPRIRE UN NUOVO MONDO/ IO VI PROPONGO DI ANDARE PIU' IN LA' DELL'ORIZZONTE/ E SE ANCHE NON ABBIAMO L'ENERGIA CHE IN GIORNI LONTANI/ MOSSE LA TERRA E IL CIELO/ SIAMO ANCORA GLI STESSI/ UNICA UGUALE TEMPRA DI EROICI CUORI/ INDEBOLITI FORSE DAL FATO MA CON ANCORA LA VOGLIA/ DI COMBATTERE, DI CERCARE, DI TROVARE E DI NON CEDERE//. La luce poi, contemporaneamente alla sopraddetta voce registrata, inizierà ad illuminare lo SPAZIO IMMAGINARIO fino a che la massima luminosità coinciderà con la fine del brano dei Doors, mentre il mare rimarrà ancora un poco per poi sfumare fino al silenzio) SPAZIO IMMAGINARIO (Colombo; Morrison) (Sono seduti ad un tavolo, uno di fronte all'altro. Colombo prende appunti con una penna d'oca, studia il percorso per il suo viaggio sulla carta del Toscanelli che rappresenta la terra come un cubo. Entrambi possono essere scalzi) MORRISON - (Con atteggiamento strafottente) E così saresti un navigatore... (Beve dalla bottiglia). Un ammiraglio! Perché allora non bevi con me? Perché? (Gli mette il bicchiere sulla carta del Toscanelli e versa del whisky. Colombo con molta calma sposta il bicchiere dalla carta e continua a prendere appunti) Dimmi, l'hai conosciuto mio padre? Guarda! (Gli mostra la fotografia di suo padre in divisa di ammiraglio) Ammiraglio George Steve Morrison, U.S. Navy: Pensacola: Florida; Albuquerque; Alameda... COLOMBO - (Guarda la foto, poi:) No, non lo conosco. (Riprende a scrivere). MORRISON - Ah, non lo conosci? (Gli butta via il grande quaderno. Ad alta voce, provocatoriamente) Non lo conosci! ...Siete tutti uguali (Colombo raccoglie con molta calma il grande quaderno) MORRISON - (Facendogli il verso) "No, non lo conosco". Tutti uguali. (Colombo si avvicina a Morrison con molta calma) MORRISON - (Senza indietreggiare. Sfidandolo) Siete tutti uguali, uguali uguali uguali! COLOMBO - (Lo prende con molta determinazione per il bavero. Morrison si zittisce) Ti ho già detto che non ti voglio con me, cos'altro vuoi? (Con fermezza) Cos'altro vuoi? MORRISON - (Esagerando la paura. Con una voce deformata come un bambino) No, ho paura, ho paura, ho paura... (Strafottente) Papà!... (E lo guarda con molta intensità). COLOMBO - (Tenendolo per il bavero) Perché vuoi venire con me? MORRISON - (Con la voce deformata) Perché ho paura e voglio andare in un mondo dove aver coraggio... Papà... COLOMBO - (Lasciandogli il bavero) Smettila di chiamarmi in questo modo. Non sai neppure chi sono, e dove voglio andare... MORRISON - Sì ...Papà ...Papà ...Papà. COLOMBO - (Gli da un schiaffo secco. Morrison smette di fare la voce deformata e lo guarda) Sei giovane, venendo con me rischieresti di non poter più tornare indietro... MORRISON - Da quando ti preoccupi della ciurma... Ammiraglio! COLOMBO - Non hai capito. Vieni... (Mostrando la carta). Il mio viaggio sarà lungo, molto lungo... Voglio approdare alle Indie (Mostra sulla carta le Indie), passando da occidente! (Mostra). Ho a favore il solo conforto di credere alla rotondità della terra, e di non essere l'unico. Ma tutti gli altri... Ascoltami bene, tutti gli altri affermano che chiunque esca dall'emisperio conosciuto da Tolomeo, cadrebbe in giù nell'altro emisperio. Sarebbe poi come risalire un monte, per chi volesse tornare indietro: Io ti dico che non esiste un vento così grande da spingere all'insù una nave... Capisci adesso? MORRISON - (Deformando ancora la voce) Mio Ammiraglio! Ma io posso bloccare la terra nel suo percorso. Io posso rendermi invisibile o piccolo. Io posso diventare gigantesco e ricco e ottenere le cose più estreme. Io posso mutare il corso della natura. Io posso collocarmi ovunque nello spazio e nel tempo. Io posso evocare i morti. Io posso percepire eventi di altri mondi, nel più profondo della mia mente, nelle menti altrui. Io posso tutto. Io sono. Io so... (Sprezzante) Colombo navigatore... COLOMBO - (Calmo) Sei un rinnegato? (Morrison non risponde). Un eretico? (Morrison non risponde). Un traditore? MORRISON - (Con la voce normale) No, un semplice condannato. COLOMBO - qual è la tua condanna? (Morrison non risponde) Avanti, voglio la verità, perché sei qui? Cosa vuoi? Una via d'uscita? Posso dartela se vuoi. Ma tu vuoi altro... Io credo di sapere cosa vuoi, tu vuoi qualcosa e qualcuno di nuovo, tu vuoi l'estasi, il desiderio, i sogni, le cose non proprio come sembrano. (Pausa. Lo guarda) Sei troppo giovane per essere vecchio, tu non vuoi consigli all'orecchio, tu vuoi vedere le cose per quello che sono e credi di sapere come mi comporterò e quello che farò, non è vero? ...Allora dimmi qual è la tua condanna, poi deciderò. MORRISON - La mia condanna? ...Viaggiare per sempre verso l'ignoto, Ammiraglio! SPAZIO CONTEMPORANEO (Intervistatrice; Vanni; Robbie; John; Ray; Judy; Diane; Gloria) (Siamo in un set cinematografico. Ci sono gli strumenti musicali del gruppo, microfoni ecc. Subito dopo la battuta precedente di Morrison i tre Doors si mettono a suonare, con una breve introduzione di chitarra o di organo, un pezzo fracassone. Le loro rispettive ragazze ballano aumentando la confusione) INTERVISTATRICE - (Cerca di fermarli sbracciandosi. Ha un notes in mano su cui leggerà e prenderà degli appunti) No, no, ragazzi, per favore. Per favore! (I tre smettono di suonare). Se fate così non ci basterà un mese intero. Ragazze anche voi, per favore, capisco l'euforia di ritrovarvi di nuovo insieme. Non ho niente in contrario che assistiate alle riprese, ma aiutatemi, almeno voi! Solidarietà femminile, d'accordo? RAY - Diane per favore... (Le fa cenno di sedersi). JOHN - (Strafottente) Judy, non hai sentito la regista? (Pausa) Judy! JUDY - (Stando al gioco) Sì, John. L'ho sentita. (Sogghigna). JOHN - (Con tensione) Robbie, perché non dici alla tua ragazza di sedersi... Robbie. ROBBIE - (Scocciato) Gloria, per favore, potresti sederti? (Le ragazze invitate da Diane si siedono. Gloria e Judy sogghignano) INTERVISTATRICE - (Cercando di rompere la tensione) Dunque, cerchiamo di andare per ordine. (All'operatore che aveva ripreso la scena con la cinepresa) Vanni, questa la cancelliamo. (Ai musicisti) Ragazzi, non so come dirvelo... Avete pensato di non suonare più insieme e capisco la vostra diffidenza... Ma io non voglio convincere nessuno... Chi se ne frega della casa discografica... Possiamo smettere se volete. Solo che... E' un desiderio mio, personale... Insomma, vorrei fare un servizio serio su di voi, capite? Vorrei far arrivare alla gente il significato della vostra avventura, l'avventura dei Doors, il significato di Jim, O.K.? Potrebbe essere l'ultimo documento su di voi. Vi chiedo solo un po' del vostro tempo. O.k.? (Pausa) Dunque. Ho trovato molto interessante il concetto della voce deformata di Jim, chi di voi vuole parlarne più a fondo? (Pausa) Facciamo solo una prova... (Pausa) Ray... Una prova! RAY - Sì... Era una voce che tutti noi conoscevamo bene, una vera e propria voce mascherata. Era un imbarazzante amalgama di volgare presa in giro, di sarcasmo, che ci lasciava tutti nel dubbio se fosse serio o ci prendesse in giro... INTERVISTATRICE - Robbie? ROBBIE - Jim usava quella voce per dire liberamente quello che pensava: ci diceva le cose più terribili con quella voce... (Sorride). INTERVISTATRICE - Per esempio? JOHN - (Imitando la voce deformata di Jim) ...Hai delle belle tette pupa! (I tre e le ragazze ridono) INTERVISTATRICE - Sì, va bene, va bene così. Vanni stai pronto. (A tutti) Rifacciamo dall'inizio. JOHN - No, aspetta... Scusa, ma che senso ha parlare ancora di noi, di Jim... Abbiamo pensato di smettere, questo è tutto. Rimarrà la nostra musica, no? Ragazzi, alla gente importano solo queste stronzate di noi: "Hai delle belle tette, pupa!". Jim è morto. Anche Pamela... Solo dentro possiamo sapere cos'è stato tutto questo per noi... Non potremo mai raccontarlo... INTERVISTATRICE - John, bravo! E' questo che intendo ...Per favore John, fidati di me... Proviamoci! E se poi saranno delle stronzate cancelleremo tutto, d'accordo? (Pausa) Vanni ricominciamo da capo. Ragazzi fate quello che volete, esattamente come ha fatto John adesso: improvvisate, raccontate quello che sentite... cercate di essere voi stessi, solo così sapremo di Jim, conoscere l'essenza dei Doors... Capite adesso? (Pausa) Riprendiamo dalla vostra prima intervista, a ruota libera. Comincia tu Robbie. Pronti? Motore! VANNI - (Esegue. Poi con la cinepresa pronta a filmare:) Motore partito. INTERVISTATRICE - Azione! (Pausa. Poi sottovoce per convincerlo ad iniziare) Robbie... ROBBIE - ...Alla nostra prima intervista, eravamo un po' imbambolati, ci sembrava tutto un sogno. Jim disse: "Pensate a noi come alla pelle di un serpente da cui ci si libererà..." E poi ancora: "La nostra ricerca... il lavoro, le esibizioni, sono un mezzo per raggiungere la metamorfosi". JOHN - (Continuando) Disse anche: "...Adesso siamo interessati al lato oscuro della vita, al male, alla notte...". RAY - (Proseguendo come fosse Jim) "...Stiamo tentando di aprirci un varco verso un regno più pulito, più libero...". ROBBIE - Qualcuno chiese di presentarci, fui io ad iniziare: (Guardando il pubblico. Timido, come se rivivesse il momento) Io sono Robert Alan Krieger... Chitarra. JOHN - (Come sopra) Io, John Densmore... Batteria. RAY - (C. S.) Ray Manzarek... Organo. SPAZIO IMMAGINARIO (Morrison; Colombo) MORRISON - (C. S. Con la bottiglia in mano. Ricordando) Re Lucertola... Voce solista. (Ride). COLOMBO - Come hai detto? MORRISON - (Come disturbato) Niente Ammiraglio... Allora! Mi vuoi con te? (Beve dalla bottiglia). COLOMBO - Sei un cantante? MORRISON - ...Sì. (Beve). COLOMBO - Bene, hai già iniziato il tuo viaggio, perché vuoi venire con me? MORRISON - Perché non è il mio viaggio, Ammiraglio (Beve). COLOMBO - (Sottraendogli la bottiglia) ...La verità, ragazzo! MORRISON - E' Questa! (Prende una sacca) Aspetta, voglio mostrarti anch'io qualcosa, guarda: (Tirandoli fuori dalla sacca) fotografie... Articoli... Lettere di ammiratori... Continuo a rileggere, a riflettere... Non sono altro che il resoconto di un viaggio sbagliato: la musica non basta! Devo andare più lontano, devo andare in un luogo dove costruire un universo all'interno del mio cranio, competere con la realtà! COLOMBO - (Sorridendo) Una rivoluzione... MORRISON - Forse, Ammiraglio. COLOMBO - Credi che possa spingerti io a questo? Il mio viaggio? MORRISON - Non lo so... COLOMBO - (Commentando) Re lucertola... Dimmi allora: con chi sto parlando io? Con te o con me stesso? (Breve pausa. Poi come una confidenza). Il palazzo concettuale è in fiamme, guarda! (Mostra il teatro) Guarda come brucia. Possiamo scaldarci nelle tiepide spire roventi se vuoi. (Mette le palme delle mani in avanti come per scaldarsi) Lo senti questo genere di calore? Senti come scalda il nostro sangue freddo? (Dopo poco Morrison lo imita. Colombo si ferma e lo guarda). Sì, sei troppo giovane per essere vecchio. Chiudi gli occhi adesso. Offri la tua pelle al cielo. Dilata i pori. (Morrison esegue) Senti come vibra il noto e l'ignoto? Senti come quello che separa le due cose... MORRISON - (Interrompendolo con entusiasmo) E' una fragile porta, Ammiraglio! COLOMBO - Una fragile porta ragazzo... Ed entrambe le cose, possono distruggerla... Ma se l'ignoto possiamo affrontarlo con la forza... Per sconfiggere il noto abbiamo bisogno della fortuna ragazzo... Saprai rendertela amica? MORRISON - Io devo salire sulle tue navi, Ammiraglio! Ad ogni costo! COLOMBO - Come sempre non mi rispondi. Vieni, usciamo. Dobbiamo parlare ancora io e te. (Fa per avviarsi, Morrison lo segue con la bottiglia di whisky). No, lascia questa bottiglia, ti offro qualcosa di molto meglio del tuo liquore... Ti divertirai, forse capirai... Vieni! SPAZIO XV SECOLO (Morrison; Colombo; Poeta; Maga; Giovane; Avventori; Oste) /.../ N.B. IL TESTO DISPONIBILE IN RETE COMPRENDE SOLO L'INIZIO E IL FINALE. SI RIPRENDE ADESSO CON LE BATTUTE FINALI. PER OTTENERE IL COPIONE COMPLETO, CONTATTARE DIRETTAMENTE L'AUTORE: infogatto@andrea-jeva.it (N.B. togliere il nome dell'animale dall'indirizzo) /.../ SPAZIO XV SECOLO (Giovane; Poeta; Astronomo; Monsignore; Ufficiale; Maga; Marinai; Frati; Colombo; Morrison; Guardie. Intervistatrice; Vanni; Ray; John; Robbie; Judy; Diane; Gloria;) (La nave è attraccata al porto. Alcuni marinai scaricano delle casse dallo SPAZIO CONTEMPORANEO: la nave, sullo SPAZIO XV SECOLO: la banchina. Vediamo il Giovane e il Poeta sulla banchina) GIOVANE - (Guardandosi intorno) Ah, quel semidio, quella specie di papocchio nero, dov'è finito? POETA - Zitto! GIOVANE - Macché zitto, annunciava la sua prossima santificazione, la sua assunzione tra i puri in cielo e intanto... Teneva le mani in terra! (Fa il verso) E proprio nel posto giusto! Quel tabernacolo di Dio... Ma dov'è? (Si guarda intorno). POETA - Taci! ...Un po' di rispetto per la nostra amica, guarda! (Arrivano alcuni marinai portando su di una tavola il corpo della Maga. Li segue l'Ufficiale, l'Astronomo, Monsignore e alcuni frati. Scendono al porto. Senza farsi vedere il Poeta tocca l'abito della Maga e si bacia le dita. Si sente in registrazione una voce come da un altoparlante: "NEW YORK NEW YORK... WELCOME TO NEW YORK... NEW YORK NEW YORK... WELCOME TO NEW YORK... Intanto i marinai con la Maga, si allontanano passando dalla sala, seguiti dall'Astronomo, da Monsignore e dai frati. L'ufficiale rimane sulla banchina a dirigere altri marinai) MONSIGNORE - Una povera clandestina... Siete convinto adesso, Altezza? ASTRONOMO - Sì ma Aristotele è Aristotele, Eccellenza! MONSIGNORE - Carta di Libri, Vostra Altezza, solo carta! (Monsignore e l'Astronomo, parlottando, continueranno a litigare seguendo il corteo funebre: ASTRONOMO - ARISTOTELE E' SEMPRE ARISTOTELE, ECCELLENZA! MONSIGNORE - CARTA, VOSTRA ALTEZZA! CARTA! ASTRONOMO - ARISTOTELE E' SEMPRE ARISTOTELE, ECCELLENZA! MONSIGNORE - CARTA, VOSTRA ALTEZZA! CARTA! ...E così via sempre con le stesse due battute fino a scomparire alla vista) GIOVANE - Ma che favella è questa? Senti che selvaggi: "NEW YORK NEW YORK... WELCOME TO NEW YORK...". Però non è difficile! "NEW YORK NEW YORK... WELCOME TO NEW YORK...". (Al Poeta) Sai che ti dico? Io me la svigno. Chi se ne frega del papocchio! Ho sentito dire che fra i selvaggi beh, insomma le femmine ti fanno impazzire... "NEW YORK NEW YORK... WELCOME TO NEW YORK... POETA - Ma non eri innamorato della nostra povera Maga? GIOVANE - Sì, ma che c'entra? Vieni anche tu Poeta! Svignamocela, e non pensare più alla Maga: quello che è stato è stato... (Si allontana dalla sala. Il Poeta non sa cosa fare. Poi dalla sala) Allora, vieni anche tu? (Il Poeta lo raggiunge). POETA e GIOVANE - (In coro. Allontanandosi fino a scomparire alla vista) "NEW YORK NEW YORK... WELCOME TO NEW YORK...". (Arrivano tre uomini con il cappello da guardie della dogana, sono vestiti con abiti contemporanei) 1^ GUARDIA - (Ai marinai) Chi è il capitano? UFFICIALE - (Avvicinandosi) Potete parlare con me, signore... 2^ GUARDIA - Da dove venite? Quanti siete? Cosa trasportate? Dove sono i documenti della merce? 3^ GUARDIA - ...E pregate che siano in regola! UFFICIALE - Quale nuova è mai questa? Chi siete voi, piuttosto, signori! 1^ GUARDIA - Silenzio! Le domande le facciamo noi... 2^ GUARDIA - Dimostrateci che siete gente onesta ed avrete via libera! 3^ GUARDIA - (Girandogli intorno) Certo che siete naviganti ben strani, ma da dove venite? UFFICIALE - Signori! Conducetemi dal vostro re! 1^ GUARDIA - Dal nostro re? (Scoppiano tutti e tre in una grossa risata). 2^ GUARDIA - Senti bello, noi adesso ci facciamo un giretto e quando torniamo vogliamo vedere i documenti d'accordo? (Si allontanano in quinta). 3^ GUARDIA - Vuole parlare con il nostro re... (Ridono). UFFICIALE - (Raggiungendoli) Signori, voglio conferire con il vostro re, ho detto... (I tre ridono di gusto. L'Ufficiale li insegue ripetendo la richiesta. Scompariranno alla vista. Appaiono Colombo e Morrison. Scendono sulla banchina. Morrison rimane un po' indietro) COLOMBO - (Dopo aver baciato la terra) Questa volta è stato molto più semplice, devo forse ringraziarti, ragazzo? (Sorride) Ma vieni, avvicinati. (Scruta il teatro) Vedrai che strani abitanti vivono su questa terra. Si tingono la pelle di vari colori: a strisce rosse, bianche, sulla faccia, sul corpo... Neppure le donne coprono le loro parti vergognose. (Prende dalla tasca un piattino e lo rompe per terra. Ne raccoglie i cocci e si volta verso Morrison che è rimasto ancora indietro) Tieni... (Morrison si avvicina e prende i cocci) Vedrai, tu gli dai un piccolo coccio e loro ti daranno gomitoli di cotone, pappagalli, zagaglie... Ma non l'oro, di oro non ce n'è molto qui... MORRISON - Ammiraglio, sapete benissimo che questa terra non è più quella terra, vero? COLOMBO - Mi dai del "Voi" adesso? MORRISON - Sì Ammiraglio... COLOMBO - Perché? MORRISON - ...Ho sempre pensato che un amico è qualcuno che ti lascia libero di essere te stesso... E che per questo merita rispetto... Non ho altro modo per dimostrarvelo, Ammiraglio, fra poco dovremo lasciarci ...Ma rispondetemi, vi prego. Voi sapete che questa terra... COLOMBO - (Interrompendolo) Sì, ragazzo, so che questa terra non è più quella terra. MORRISON - Perché allora vi ostinate a parlare in quel modo? Non verrà nessuno a prendere questi cocci. COLOMBO - Perché? Perché non voglio credere ai miei occhi, ragazzo. Guarda! (Mostra la sala) Non c'è più alcun segno di quegli indigeni, vedi qualcosa? Un intero popolo cancellato! MORRISON - No, Ammiraglio, gli indiani vivono nella mia anima: io li farò rivivere... COLOMBO - Ah sì? E come? ...Come? MORRISON - Con la poesia, Ammiraglio! COLOMBO - Non basta, ragazzo... MORRISON - Non possiamo fare altro, Ammiraglio... (Recitando:) "INDIANI DISSEMINATI SULLE CARREGGIATE DELL'ALBA/ SANGUINANTI/ SI AFFOLLA DI SPETTRI LA MENTE DEL BAMBINO/ FRAGILE GUSCIO D'UOVO...// Ci rimane la poesia per l'eternità, Ammiraglio. Finché ci sarà gente, si ricorderanno le parole e le combinazioni di parole. Nient'altro può sopravvivere alla distruzione tranne poesie e canzoni. Nessuno è in grado di ricordare un intero romanzo. Nessuno è in grado di descrivere un intero film, o un dipinto. Ma finché ci saranno esseri umani, la poesia e le canzoni continueranno ad esistere. Ecco cosa trovo alla fine di questo viaggio: la mia patria e la poesia... COLOMBO - Ssstt zitto. Riecco l'Usignolo... Lo senti? (Si sente lontanamente il canto dell'usignolo) Festeggia il nostro arrivo... Ascolta come parla ancora di noi, dei nostri desideri, delle nostre paure... (Ascoltano). MORRISON - Sì, Ammiraglio, questa volta lo sento... COLOMBO - (Guardandolo) A proposito, non vedo più la tua sacca, ragazzo... Oh, peccato (Scruta il cielo) se n'è andato... MORRISON - La sacca non mi serve più Ammiraglio... COLOMBO - Bene. E dimmi... Perché hai voluto morire a Parigi? MORRISON - Non ho voluto morire, Ammiraglio, è successo. COLOMBO - La verità, ragazzo! MORRISON - E' questa: è successo, nient'altro... A Parigi, non ho iniziato il mio viaggio verso la morte, ma verso la poesia, ed ecco dove l'ho trovata: (Mostra il teatro) nel luogo da dove sono partito... COLOMBO - Non pensarci ragazzo: "Partire, per poter tornare"... Vai adesso, è tempo di lasciarci... MORRISON - Ammiraglio... E voi? Avete trovato le ragioni della vostra caduta in disgrazia? COLOMBO - Qualcuna di più ragazzo, qualcuna di più... MORRISON - Quali Ammiraglio? Io non posso credere che dopo la vostra scoperta, abbiate potuto cadere in disgrazia... COLOMBO - Quali? Qualunque esse siano, non hanno più importanza ormai: il mio qui e ora è lontano nel tempo, no? E poi non ho scoperto nulla di diverso da quello che posso leggere in poche righe di un qualsiasi libro di storia. Quello che è importante... Che sarà importante, è accogliere chiunque voglia leggere oltre quelle righe. Di questo sì, ti devo ringraziare. In molti mi hanno accompagnato in questo viaggio prima di te e molti altri lo faranno dopo: io, ora so, che sarò sempre pronto a ripercorrere con loro ogni tratto di mare, lega dopo lega... Ecco, in questo io sopravviverò. (Pausa) Va adesso. MORRISON - (Si avvia, poi si ferma) Ammiraglio. Chi ha fatto prima di me questo viaggio... Janis Joplin? Jimmy Hendrix? Brian Jones? COLOMBO - (Sorridendo) Non solo ragazzo, non solo... Ma va adesso, e buona fortuna! MORRISON - Buona fortuna, Ammiraglio... (Si allontana dalla sala. Si ferma) Ammiraglio! (Recitando:) RIENTRO NEL CERVELLO COME IN UNA TANA/ MOLTO INDIETRO OLTRE IL REGNO DELLA PENA/ LA' IN FONDO DOVE OGNI PIOGGIA E' LONTANA// DOMANI ENTRERO' NELLA CITTA' IN CUI SONO NATO./ VOGLIO ESSERE PRONTO.// COLOMBO - Va ragazzo... Ma dimmi ancora: e i tuoi fantasmi? Non li ho più visti. MORRISON - (Dalla sala) Svaniti Ammiraglio, bruciati come le mie carte! Ma anche voi, Ammiraglio, non datevi più pena per i vostri fantasmi, è come dite voi: l'intelligenza prima o poi, prevarrà. Addio! (Parte una musica dei Doors in registrazione. N.B. POTREBBE ESSERE: "SOUL KITCHEN" DALL'ALBUM: "DOORS". Nel frattempo nello SPAZIO CONTEMPORANEO hanno acceso il fuoco che coinciderà più o meno con la precedente battuta di Morrison, i personaggi ballano a tempo di musica intorno al fuoco. Colombo guarda Morrison sparire e ogni tanto lo saluta con la mano. Dopo poco si sentirà in primo piano il rumore del mare che sarà il segnale per dissolvere le luci dal palco. La musica, senza il mare, salirà. Buio. Musica ad alto volume) - F I N E - (Perugia 4 Dicembre 1991) (Perugia Aprile 1992)