"LA NOSTRA FESTA" (Dramma in 5 quadri di Andrea Jeva) I diritti d'autore di "La Nostra Festa" sono protetti e tutelati dalla Soc. S.I.A.E. (Societa' Italiana degli Autori ed Editori). Le rappresentazioni e pubblicazioni sono soggette a royalty. Ogni richiesta relativa ai diritti d'autore, dovra' essere indirizzata a: S.I.A.E. / Sezione D.O.R. / Viale della Letteratura, 30 / 00144 Roma - Italy - L'autore richiede di essere informato per ogni produzione del presente lavoro - L'autore puo' essere contattato attraverso la S.I.A.E., o direttamente con e-mail (infogatto@andrea-jeva.it -N.B. togliere il nome dell'animale dall'indirizzo) Personaggi: - PAOLO - RUGGERO - LUCIA - ANTONIO - ANGELA QUADRO 1 (Una stanza. La tavola è apparecchiata. Al tavolo c'è Angela. Antonio è seduto su uno sgabello in mezzo alla stanza. In piedi c'è Ruggero e Paolo. Lucia è alla finestra che è aperta. Paolo guarda verso il pubblico, dopo un po' estrae una pistola, la punta al cuore. Antonio e Lucia accennano ad accorrere verso Paolo. Paolo si spara. Cade morto. Buio) QUADRO 2 (Tutto come quadro precedente. La finestra invece è socchiusa. C'è poca luce. Paolo in piedi guarda verso il pubblico. Ruggero è in piedi. Gli altri sono seduti intorno al tavolo) RUGGERO - (Dopo un po') Oh! e se provassimo a ridere? (Indifferenza di tutti) ...Angela dillo tu, magari a te... PAOLO - (Interrompendolo) Tu sei proprio cretino. RUGGERO - Ah si, e perché? (Ride. Poi ad Angela) Hai visto? mi si dice cretino e io dico: (A Paolo) e perché? (Ride come se l'avesse detta grossa. Poi a Paolo) Ah si, e perché? (Ride). ANGELA - Dai Ruggero lo vedi che non abbiamo voglia di ridere. Paolo ti pare che adesso una lettera ci deve rovinare tutto? LUCIA - Succede così, ci sono parole che tagliano come coltelli. ANTONIO - Beh ma questo Carlo chi lo conosce, se è scontento tornerà. (A Lucia) ...E poi se torna e gli facciamo festa mica vuol dire "aggravare un fallimento" ...che c'entrano i coltelli! PAOLO - (Ad Antonio) Ma tu (Pausa) lo capisci, che questa è una cosa delicata? RUGGERO - Perché ti è sembrato che lui non lo capisse? (Sorride). PAOLO - (Ad Antonio) Se Carlo torna per avere un'altra delusione, non è meglio che se ne stia là dov'è adesso? RUGGERO - Beh, io non è che mi voglia intromettere, poi sono pure cretino, quindi che m'intrometto che sono cretino. (A Paolo) Ma scusa, dove sta allora il problema? non se ne può stare là per il bene di tutti questo Carlo? LUCIA - (A Ruggero) Quando non si sa qual è la strada giusta, non si può dire a nessuno di aver preso quella sbagliata. ANTONIO - (Amichevolmente a Paolo) Mandargli notizie senza importanza è stata la cosa più delicata... (A Lucia) Che c'entra "la strada sbagliata"! ANGELA - Paolo senti, hai voluto consigliarti con noi e questo, anche se non è il motivo per cui ci siamo riuniti, senza dubbio, ti fa onore, ma capisci che dopo tutto quello che è successo non è niente... non è niente se adesso non ci dici tutta la verità? RUGGERO - Ragazzi! (Recitando) Ieri mattina, prendendo il treno ho pensato: "Ecco, l'ultima cosa che farò con loro ...è un discorso serio". Durante il viaggio non ho pensato a niente lo confesso. Ma questa mattina, scendendo dal treno mi sono detto: "Ci faremo un sacco di risate". Un sacco di risate. Ragazzi me lo dite, per favore, dove sono finite tutte le nostre risate? LUCIA - (Ride) Una è qui da me. (Ride) Vedi? (Ride). ANTONIO - (A Paolo per interrompere Lucia) Davvero il vecchietto stava sempre serio? ...(Fa un risolino a Lucia) Che c'è da ridere! LUCIA - (Ad Antonio) Ma cos'è mi fai di nuovo la corte? ANTONIO - (Imbarazzato) No! (Ruggero ride). RUGGERO - (A Lucia) Sei simpatica tu. E' un peccato che ci siamo solo intravisti quando ero qua. ANGELA - (Interrompendo Ruggero ad alta voce) Allora ci sediamo a tavola? (Accende la luce). RUGGERO - (Nitrisce. Poi facendo il cavallo) Sì a tavola! (Sbatte contro Paolo. Si guardano) Sì, ho trentadue anni perché? PAOLO - E' orribile vederti fare il cavallo. (Si guardano). RUGGERO - (A Paolo) Meraviglioso vederti fare il conturbato. (Nitrisce e va a tavola). (Lucia ride) ANTONIO - (A Lucia) No, guarda che non ti faccio la corte. ANGELA - Ragazzi... (Guarda Paolo) Beh si fa per dire Paolo. Va bene tu sei a quaranta ...e sei l'unico... ragazzi è l'unico capace di cucinare. E' indicativo! (Lo applaudono). RUGGERO - (Facendo i capricci. A Paolo) Perché non ci hai fatto il risotto ...papà! PAOLO - (A Ruggero) Tu te lo ricordi il vecchietto vero? RUGGERO - Come no. Sempre serio! PAOLO - (A tutti riferendosi a Ruggero) Anche lui l'ha raccontata ogni tanto questa storia. LUCIA - Vi prego apriamo la finestra eh? è insopportabile questo buio. ANTONIO - ...Eh si, è proprio buio. (A Lucia concordando) ...Insopportabile. RUGGERO - (A Paolo) La teniamo chiusa la finestra? PAOLO - Preferisco. RUGGERO - (Vago) Fuori le pietre si spaccano. LUCIA - Dal sole! (Ruggero la guarda. Ridendo a Ruggero) Dal sole? (Ruggero annuisce. Ridono). ANTONIO - Paolo, è vero c'è un sole che spacca le pietre fuori... (Guarda Lucia e Ruggero che ridono. Ride). (Ruggero confabula con Lucia e Antonio) RUGGERO - (Ad alta voce. Recitando) Uno. Due. Tre. Ruggero e Lucia e ANTONIO - (In coro) "Fuori ci si spacca dal caldo e qui stiamo al buio e con la finestra chiusa...". (Ruggero, Lucia e un attimo dopo Antonio: ridono) PAOLO - (Sorridendo) Commedianti... RUGGERO - Commedianti? e già abbiamo fatto una commedia! è la parola giusta. Commedia. Che altro si può fare a trentadue anni? PAOLO - Adesso dirai un'altra parola e ti fracasserai la lingua. RUGGERO - Credi forse che non ti ho voluto bene io? (Si guardano). ANGELA - Ruggero possiamo aprirla se vuoi la finestra. LUCIA - (Apre la finestra) Finalmente! ANTONIO - Lucia, ci stiamo divertendo no? Angela, Ruggero, ci stiamo divertendo. PAOLO - (Fa una smorfia a Ruggero) ...Divertimento! RUGGERO - (A Paolo) In Sudamerica lui sa tutto mille volte meglio! PAOLO - Diecimila volte meglio! (Si gira di colpo e inciampa nello sgabello. Cade). LUCIA - Paolo! ANTONIO - (Accorrendo verso Paolo) Paolo! (Lo aiuta ad alzarsi. Paolo si allontana. Antonio si siede sullo sgabello). RUGGERO - (A Paolo) Tu vuoi startene solo! abbiamo trovato noi il modo per risolverti il problema e non sai come. PAOLO - (A Ruggero) Questo forse lo volevi dire prima. Adesso è proprio fuori luogo! ANGELA - Paolo... (Paolo guarda Angela. Poi si volta verso il pubblico. Al tavolo c'è Angela. Antonio è seduto sullo sgabello in mezzo alla stanza. Ruggero è in piedi. Lucia è alla finestra che è aperta. Dopo un po' Paolo estrae una pistola, la punta al cuore. Antonio e Lucia accennano ad accorrere verso Paolo. Buio. Si sente un colpo di pistola e il tonfo del corpo di Paolo caduto a terra) /.../ N.B. IL TESTO DISPONIBILE IN RETE COMPRENDE IL 1 , IL 2 QUADRO E LE BATTUTE FINALI. SI RIPRENDE ADESSO CON LE BATTUTE FINALI DEL 5 ED ULTIMO QUADRO: PER OTTENERE IL COPIONE COMPLETO, CONTATTARE DIRETTAMENTE L'AUTORE: infogatto@andrea-jeva.it (N.B. togliere il nome dell'animale dall'indirizzo) /.../ PAOLO - (Con tenerezza come una confessione) Angela... non ho più desideri. (A tutti) Non ho più desideri io. (Ad Angela) Cadono le stelle e non ho più desideri. (Appoggia la testa su Angela come un bambino) Subito non mi sono preoccupato, pensavo di averne tanti: per quello non mi venivano al momento giusto! ma poi ho capito. Quante cose possiamo diventare ancora? quante possibilità abbiamo ancora aperte Antonio? ...dieci? venti? non saranno mai tutte. Ecco il nostro problema quotidiano. (Guarda Lucia) I bambini invece... loro possono tutto, sono insopportabili e non li si può sentire, bisogna chiudere la finestra. Ogni nostro desiderio è illusione adesso. (Ad Angela) Ci sono cose che questo braccio cresciuto, vedi? non può più fare. E allora dovevamo... (Prende il campanaccio e lo fa suonare) Angela, non sai quante volte sono uscito seguendo questo suono. Ma non sono mai più riuscito a trovarti. Neppure adesso che sei qui davanti a me ti ritrovo. E' così per tutti voi. (A Ruggero) Ecco Ruggero la nostra situazione. Dobbiamo rassegnarci, sacrificare i desideri all'illusione di quello che siamo stati e che ora non siamo più. Guardati le unghie! (Si guarda con terrore le proprie unghie) come crescono veloci adesso! come potremo desiderare ancora? ...credi di avere qualche rimedio nella tua sacca? ...bisogna avvertire Carlo di questo. Forse siamo ancora in tempo con lui. E' la nostra unica felicità. ANGELA - (A Paolo) Dimentichi qualcosa come sempre! ANTONIO - Martina e Luciano li hai dimenticati... PAOLO - Non li ho dimenticati. Mi vogliono bene vero Ruggero? anche loro scriveranno a Carlo, come tutti voi, perché mi volete bene vero? RUGGERO - Non come vorresti tu Paolo, ci dispiace. PAOLO - Vi dispiace? ...Antonio! (Antonio abbassa la testa). Lucia! (Lucia si volta) ...vi dispiace? ...commedianti (Si mette con disperazione una mano sulla fronte). ANGELA - (Ad alta voce) Si, abbiamo recitato una commedia. Che altra consolazione ci rimane? diccelo e nell'attimo che risponderai sarai ancora il nostro fratellino. RUGGERO - Che altro si può fare a trentadue anni, diccelo! PAOLO - (Si nasconde dietro una sedia) Adesso vi piegherete in avanti e sparirete per sempre. (Angela e Ruggero si portano in avanti con il busto eretto in precario equilibrio senza cadere. Dopo un po' ridono sboccati) ANGELA - (A Paolo) Credi di essere forte? non ti sbagliare! non siamo ancora senza desideri. Da sola forse sarei stata costretta a cedere, ma i miei fratellini mi hanno rafforzato. Pure con il tuo amico Carlo ci siamo messi d'accordo e non sai la tua mammina cosa mi ha dato prima di morire (Mostra una tasca). PAOLO - (Da dietro la sedia) Perfino lì hai delle tasche! ANGELA - Aggrappati pure alle tue scuse. Te le sbricioleremo e non sai come! PAOLO - (Facendo il verso) ...Te le sbricioleremo e non sai come! ANGELA - Quanto ci siamo divertiti oggi, quando ci hai chiesto se dovevi scrivere al tuo amico. (A tutti) Vero? ma stupidone, sa già tutto, proprio tutto! gli abbiamo scritto noi, visto che hai dimenticato di toglierci il desiderio di scrivere. E' per questo che non verrà più a trovarci. Sa tutto cento volte meglio di te. Le tue lettere le appallottola senza leggerle sai come? con la mano sinistra, mentre con la destra tiene le nostre per leggerle. PAOLO - Sì proprio! ANGELA - Da anni stavamo aspettando che tu ci parlassi di queste lettere! credi forse che ci siamo interessati ad altro? credi che abbiamo letto altri libri? ecco! (Butta a Paolo un libro che sfila da una tasca) ...il regalo della tua mammina! PAOLO - (Guarda il libro) E se anche fosse? ANGELA - Sei stato troppo gentile prima di arrivare a questo punto. La tua mammina ha dovuto perfino morire, non s'è potuta godere questo giorno di felicità. E io? mi vedi come sono ridotta? LUCIA - (Va verso Paolo) Paolo, davvero, hai aspettato troppo prima di arrivare ad oggi. Non tutti possono vedere questa tua ultima felicità. Hai visto? Carlo morirà in Sudamerica ormai e vedi noi come siamo ridotti? Hai gli occhi per vederci no? PAOLO - Lucia questo da te non me l'aspetto. ANTONIO - (Gelido con rimprovero) Paolo... PAOLO - Antonio anche tu! (Guarda Angela. Poi a tutti) Così mi avete aspettato al varco! RUGGERO - (Come rivolgendosi ad un bambino) Abbiamo trovato noi il modo per risolverti il problema e non sai come. PAOLO - (A Ruggero con tenerezza) Questo forse lo volevi dire prima. Adesso è proprio fuori luogo. ANGELA - Paolo! adesso ci conosci per quello che siamo finalmente: finora non conoscevi che te stesso. Tu sei ancora un bambinetto ma dall'altro lato sei diventato un vampiro. E per questo sappi: qualcuno di noi ti ucciderà il cuore! RUGGERO - Adesso possiamo dare inizio alla nostra festa! a tavola ragazzi. C'è il brindisi. (Paolo guarda Angela, poi Ruggero. Si volta verso il pubblico. Al tavolo c'è Angela. Antonio è seduto sullo sgabello in mezzo alla stanza. Ruggero è in piedi. Lucia è alla finestra che è aperta. Dopo un po' Paolo estrae una pistola, la punta al cuore. Antonio e Lucia accennano ad accorrere verso Paolo) LUCIA - Paolo! ANTONIO - Paolo! PAOLO - (Guarda Antonio e Lucia) ...Commedianti. (Paolo spara. Cade morto. Fuori si sente un vociare di bambini che scappano spaventati dallo sparo. Frinire di cicala. Angela e Ruggero versano il vino e porgono i bicchieri a Lucia e Antonio) ANGELA - (Alza il bicchiere seguita dagli altri. Sussurrando) Il nostro brindisi. (Mentre bevono, la luce cala lentamente fino al buio) - F I N E - (Perugia 7/8/87)