Isole - di Andrea Jeva

Isole


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Classificazione:
Commedia in atto unico.
Riassunto:
- "Isole" - Tragicommedia scritta nel 1997. Prima rappresentazione: 25 Gennaio 2002 al Theater Im Keller di Graz (Austria), in lingua tedesca, nella rassegna di drammaturgia contemporanea "Vicini Sconosciuti", in occasione del ciclo dedicato al teatro italiano.
- Le sconfinate libertà di un'isola del sud-pacifico, si sovrappongono alle altrettanto sconfinate costrizioni di un Ufficio di Stato Civile. I personaggi, isole a loro volta, sommersi da una sorta di ricerca esistenziale del possibile futuro felice, si rivelano via via goffi, disperati, graziosamente umani.
Personaggi:
Il Sig. FAUSTO RANIERI - Impiegato comunale. Sui 40 anni. Farà anche Jack, il direttore "residente" di un gruppo di ricercatori in un'isola del sud pacifico.
La sig.ra REGINA - Impiegata comunale. Sui 55 anni. Farà anche Jeanette, una collaboratrice "residente" del gruppo di ricercatori dell'isola del sud pacifico.
CHIOCCHIOLONI - Titolare di un'impresa di pompe funebri. Sui 65 anni. Farà anche Trevor, zio di Emily, un collaboratore "residente" nel gruppo di ricercatori dell'isola del sud pacifico.
SANDRETTA - Commessa di Chiocchioloni. Sui 20 anni. Farà anche Emily, nipote di Trevor, una collaboratrice "residente" del gruppo di ricercatori dell'isola del sud pacifico.
MORENO PAPI - Cittadino. Sui 30 anni. Farà anche Bruce, un volontario nel gruppo di ricercatori dell'isola del sud pacifico. Farà anche un Rapinatore.
INES ZYP - Fra i 30 - 35 anni. E' olandese. Parla con accento straniero.
Durata:
90 minuti circa.
Critiche:
- (da "Kleine Zeitung" 26 Gennaio 2002: Sogni di fuga verso le isole dei mari del Sud.
Altro colpo grosso per il Theater im Keller. Sulle ali di applausi fragorosi e meritati, la prima mondiale del testo "Isole" di Andrea Jeva, vola su nel cielo del teatro.
Con la tragicommedia "Isole", il Theater im Keller (Tik) è riuscito, nel ciclo teatrale dedicato al teatro italiano, a mettere a segno un altro bel colpo. Si potrebbe dire - usando il linguaggio dei pescatori - che è riuscito a prendere un pesce dolce e amaro, riferendoci al principio che l'unica conoscenza di vita dell'uomo è quella di non riuscire mai a compiere i propri sogni, che continuano però a persistere, lasciando sempre viva la nostalgia di una vita "diversa". Un pesce infine che non "puzza" affatto.
Perché la sensibile messa in scena di Norbert Hainschek, con la sua equilibrata rigorosità, dischiude gli abissi e le assurdità, nonché le banali ridicolaggini penose che, presumibilmente, hanno tutte le vite.
Il luogo (scenografia: Dirk Herrgesell), di questo divertente e profondo dramma, è dapprima un semplice ufficio pubblico con un bancone dove c'è scritto "Matrimoni", "Morti" e "Nascite". Davanti agli sportelli aspettano alcuni "buoni cittadini", come per esempio il titolare di un'impresa di pompe funebri con la sua impiegata. All'improvviso appare l'olandese Ines Zyp (Eva Weutz), un uccello del paradiso venuto dal fantastico mondo del "là fuori" dove i sogni potrebbero ancora realizzarsi, portando turbamenti e mutazioni nella monotonia della vita dei personaggi, perfino l'anziana impiegata Regina - grandioso lo studio di Eva Schäffer sulla vita chiusa fra le mura di un ufficio comunale - viene stimolata a riflettere sull'incredibile possibilità di una vita diversa.
Cambio di scena: inaspettatamente ci si ritrova fra i ricercatori di un'isola del sud-pacifico dove i sogni sembrano ancora diventare realtà. Ben presto però, ci si accorge che il detto "Più naturale di così, si muore" è troppo vero anche qui e che "Siamo tutti prigionieri fin dalla nascita".
L'autore Jeva distrugge le illusioni con sguardo penetrante, l'intensa interpretazione degli attori, impegnati a fondo dai personaggi, contribuisce al successo strepitoso). (Gisela Bartens)

- (da "Kronen Zeitung" 25 Gennaio 2002: Sogno dei mari del Sud per colmare il vuoto della vita.
Una rapina porta suspense nel noioso tran tran dell'Ufficio comunale. Abitualmente solo nei sogni degli impiegati accadono cose interessanti. Una ragazza però non è in grado di reggere il conflitto esistenziale fra realtà ed apparenza raccontato in "Isole" di Andrea Jeva. Ingeborg Kanz ha tradotto il sorprendente testo del drammaturgo italiano in tedesco.
La monotonia della vita quotidiana e l'utopia dei sogni per colmare il vuoto della vita sono gli argomenti principali di "Isole", dramma misterioso e inafferrabile del 49enne autore e manager teatrale italiano Andrea Jeva, rappresentato in prima assoluta al Theater im Keller di Graz. Un'impresa veramente riuscita nell'ambito del ciclo destinato al teatro italiano.
A dir poco, dal punto di vista cabarettistico, i personaggi, ricchi di sfumature, offrono molte opportunità agli interpreti: Fausto e Regina, i due impiegati comunali, Chiocchioloni, il titolare di un'impresa di pompe funebri e la sua impiegata, e la clientela: il poliziotto Moreno Papi e la straniera Ines Zyp.
Riproducendo il tran tran della burocrazia, l'autore denuncia l'onnipotenza delle autorità e l'assurdità dei metodi impiegati dai richiedenti per ottenere - malgrado tutto - un certificato che riduce il cittadino ad un semplice e minuscolo manichino come lo vogliono i politici. Ma nonostante tutto, sia i rappresentanti del potere statale che i loro devoti clienti hanno conservato i propri sogni. Nel nostro caso si tratta di un sogno comune: i personaggi si incontrano nei loro sogni, nelle vesti di membri di un gruppo di scienziati su un'isola del Pacifico. E riescono a conservarne - costruzione molto abile dell'autore - alcune qualità anche nella loro vita "reale". Soltanto una ragazza non riesce a reggere la tensione tra realtà ed apparenza… e decide di ricorrere all'estremo rimedio, il velenoso serpente di mare, il Dadakulaci.
Il regista Norbert Hainschek mostra mano felice nel dare ordine all'azione e spirito al gioco, creando effetti imprevedibili (Scenografia: Dirk Herrgesell, Costumi: Beate Hainschek). Gli attori, Eva Schäffer e Christoph F. Krutzler come funzionari che hanno cieca fiducia nella procedura burocratica, Burkhardt Minisdorfer e Nicole Lissy il titolare e l'impiegata dell'impresa di pompe funebri, Eva Weutz e Thomas Sobotka come richiedenti all'Ufficio comunale, fanno anche i membri del gruppo di scienziati nei sogni dei personaggi. Li rappresentano con molto impegno e grande autenticità. (Bernd Schmidt)

Condizioni per la messa in scena:
"Isole" è protetto dalla Soc. S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori) Sezione D.O.R. Viale della Letteratura, 30 - 00144 Roma - Italia.

Per contattare l'autore (N.B. togliere il nome dell'animale dall'indirizzo) (che chiede di essere informato di ogni produzione del presente lavoro)